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Sicurezza ambientale. presentato dalla Città metropolitana il piano per la prevenzione incendi negli impianti che trattano rifiuti esistenti sul territorio

Data: 
12/10/2022 - 16:00

Nell'ambito degli appuntamenti in programma per la Settimana della Protezione Civile a Sala Consiliare della Città Metropolitana di Venezia a Ca' Corner ha ospitato questa mattina un seminario promosso dalla Prefettura di Venezia dal tema "La gestione delle emergenze ed il ruolo della Prefettura nella pianificazione e negli interventi in situazioni di crisi".

 

Il seminario si poneva l'obiettivo di fornire a Sindaci ed Amministratori degli Enti Locali informazioni dettagliate sulle competenze specifiche del Prefetto in materia di Protezione Civile e sulla necessità di un efficace coordinamento nei casi di emergenza. 

Ad aprire i lavori è intervenuta la dr.ssa Paola Spatuzza, Dirigente dell'Area V - Protezione Civile della Prefettura di Venezia. “Il messaggio che vuole uscire dal seminario di oggi è quello dell’importanza della cura della prevenzione, che deve essere quotidiana non solo nelle emergenze. Noi, come Prefettura  abbiamo un ruolo di coordinamento nella gestione delle emergenze. E qui si decidono e strategie di contrasto ma ha anche il ruolo nell’azione di prevenzione per la mitigazione dei danni”.

 

Per parlare di rischi e prevenzione è intervenuto l’ing Francesco Pilo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, esperto in materia di NBCR“In casi limite e a rischio il sistema ha bisogno di risposte importanti che si trovano tramite il coinvolgimento di tutti coloro che vengono coinvolti in una emergenza. Fondamentale, per noi, è riuscire a lavorare assieme e organizzarsi con una serie di esercitazioni che presuppongono miglioramenti. È un percorso lungo e di crescita continua ma che deve essere fatto. Le ultime calamità naturali, vedi acqua alta del 2019, alluvioni, hanno insegnato e ribadito che le emergenze ambientali e climatiche possono diventare più frequenti: sono fenomeni che conoscevamo fino ad un certo punto ma con i quali dovremo farci i conti in maniera più importante. Servono risposte di emergenza diffusa, che parli alla gente. Serve anche aumentare il livello di autoprotezione dei cittadini stessi, la popolazione deve imparare anche nuovi modi per autoproteggersi. E in questo ambito sarà fondamentale la comunicazione”.

 

L'ing. Marco Ziron dell'ARPAV, esperto in materia di aziende Seveso e di rischio ambientale connesso agli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti ha, quindi, preceduto la relazione del dottor Massimo Gattolin, esperto in materie ambientali della Città Metropolitana di Venezia, ha invece presentato il ruolo centrale ricoperto dall’Area Tutela Ambientale dell’ente nella definizione dei Piani di Emergenza Esterna per la prevenzione incendi negli impianti che trattano rifiuti e che coinvolgono alcuni comuni del territorio. A partire dal 2019, a seguito della costituzione di uno specifico tavolo di lavoro avviato dalla Prefettura di Venezia, è stato mappato l’intero territorio metropolitano per individuare gli stabilimenti che si occupano di stoccaggio dei rifiuti, al fine di predisporre la documentazione necessaria a redigere i Piani di emergenza esterna. 

 

Si tratta della prima esperienza di questo tipo effettuata sul territorio nazionale in cui il territorio metropolitano si è posto come apripista e che mira, fra l’altro, a gestire potenziali situazioni di rischio conseguenti anche ad incendi presso tali tipologie di impianti.

“E’ stata essenziale la stretta collaborazione sviluppata tra i vari Enti del territorio, su spinta della Prefettura, con la completa condivisione del progetto da parte del Sindaco Luigi Brugnaro - spiega Massimo Gattolin, dirigente dell’area Tutela Ambientale della Città metropolitana – Un risultato che si ottiene solo attraverso la condivisione delle proprie esperienze settoriali e gli stretti rapporti con i Comuni che l’Ente ha coltivato negli anni. Pensiamo di aver intrapreso la strada giusta per raggiungere quello che è il nostro obiettivo finale di salvaguardia dell’ambiente e della popolazione”.

 

Oltre a Città metropolitana, stanno lavorando al progetto il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia, l’Arpav di Venezia e l’Università degli Studi di Padova che, sotto la  guida della Prefettura di Venezia - Area Protezione civile, Difesa civile e Coordinamento del soccorso pubblico – costituiscono la “Commissione Rifiuti”; assieme hanno definito un calcolo del rischio attraverso un metodo ad indici, utile a identificare le aree di sicurezze (c.d. “buffer”) in cui potrebbe propagarsi l’incendio ed entro le quali adottare misure di sicurezza per la popolazione. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha successivamente messo a disposizione, anche sulla base dell’esperienza veneziana portata dal locale comando VVF, una piattaforma in cui i gestori possono oggi inserire le informazioni necessarie all’elaborazione dell’indice di rischio e alla predisposizione del Piano di Emergenza Esterna da parte della Prefettura.

 

I Comuni in cui sono localizzati gli impianti di rifiuti attraverso la pianificazione territoriale definiscono, inoltre, i siti sensibili ovvero le aree con presenza di edifici o servizi adibiti alla popolazione, e le polizie locali, insieme alla Questura, sono chiamate, in sede di Conferenza dei Servizi, a individuare i cancelli di sicurezza e le zone di interdizione alla popolazione nel caso di evento pericoloso. I Piani di Emergenza Esterna, così come predisposti dagli Enti, vengono, infine, revisionati anche con le ditte interessate, che partecipano in fase di approvazione del documento.

Una stretta collaborazione, dunque, tra le autorità e i privati, proprio per garantire la maggior tutela degli impianti stessi, che nel caso di incendio possono fare affidamento su un Piano redatto dagli Enti e messo in atto dagli organi di sicurezza.

 

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