Città metropolitana, Prefettura, Questura e Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto questa mattina a Venezia il protocollo d’intesa che definisce le modalità di gestione e di impiego del sistema di rilevazione targhe, per rendere più efficace l’attività di controllo e consentire un monitoraggio efficace della mobilità e del traffico veicolare sul territorio in particolare quello in ingresso sulla Strade provinciali gestite dalla Città metropolitana.
A firmare il documento in sala Lanna a Ca’ Corner sede della Prefettura e della Città metropolitana erano presenti il Prefetto Vittorio Zappalorto, il Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro, il Vicario della Questura Luca Armeni, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Gen. Nicola Conforti. A rappresentare la Polizia Locale di Venezia che avrà un ruolo attivo nella raccolta dati, era presente il Comandante Generale Marco Agostini oltre al Col. Fabio Dametto della Guardia di Finanza.
Il progetto, partito qualche anno fa su iniziativa del Sindaco Luigi Brugnaro con un finanziamento iniziale di 600mila euro, prevede l’entrata in funzione di 13 portali, definiti “Porte d’Ingresso”, installati nei comuni che confinano con altre province venete e friulane (Treviso, Padova, Rovigo e Pordenone) e che avranno come obiettivo quello di favorire l’attività di videosorveglianza e lettura targhe dei veicoli in transito sulle Strade provinciali e rilevare in tempo reale situazioni emergenziali che possono richiedere l’intervento tempestivo delle Forze di Polizia.
Inizialmente saranno attivi 7 portali sulle Strade provinciali e altri due nel Comune di Venezia. Nei prossimi mesi si concluderà l’installazione degli altri 6 portali già finanziati con 400mila euro dalla Città metropolitana, mentre altri 4 sono in fase di progettazione.
Il progetto “Porte di Ingresso è inserito nel più ampio progetto denominato “Strade sicure” il quale si prefigge di aumentare non solo la sicurezza alla circolazione stradale, ma anche la tutela del patrimonio pubblico e la sicurezza urbana nel territorio metropolitano. Fin dalla sua genesi l’intervento di realizzazione delle Porte di Ingresso si è posto due obiettivi tra loro interconnessi: informare l’utenza di entrata/uscita al territorio metropolitano promuovendone la conoscenza; stabilire dei punti di sorveglianza dei flussi veicolari che transitano lungo le maggiori strade di accesso/uscita al territorio metropolitano, in modo da concorrere alla promozione della sicurezza integrata prevista dalla Legge n. 48/2017.
I primi 9 portali sono stati installati sulla SP 17 in Comune di Vigonovo; SP 25 in Comune di Fiesso D’artico; SP 38 in Comune di Noale; SP 84 e SP 39 in Comune di Scorzè; SP 58 in Comune di Ceggia; SP 78, in Comune di Cinto Caomaggiore; SR11 in Comune di Venezia nei due sensi di marcia. Gli altri verranno attivati, realizzati e finanziati nei prossimi mesi fino ad avere una copertura di tutti gli ingressi dalle atre province nelle strade provinciali.
“Abbiamo finanziato l’installazione di questi portali come Città metropolitana e dopo la firma di oggi possiamo farli entrate in funzione a norma di legge – ha spiegato il Sindaco Brugnaro – Siamo i primi in Italia a sperimentare questo sistema di video sorveglianza e se siamo giunti a questo risultato lo dobbiamo non solo ai dirigenti e ai tecnici della Città metropolitana e alla collaborazione con le forze dell’ordine ma soprattutto grazie all’accelerazione che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha saputo dare al progetto nelle ultime settimane. In questi portali, che non servono per dare multe, controlleremo se i mezzi in transito sulle nostre strade sono rubati, senza revisione o assicurazione con la possibilità di fermare velocemente le auto sospette e i caso sanzionarle. Un’azione per la sicurezza del territorio che parte in maniera sperimentale e del quale daremo i numeri nei prossimi mesi. Un grazie al Prefetto, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che hanno sostenuto in questi anni il progetto che potrebbe diventare un esempio da seguire anche a livello nazionale”.
Il protocollo firmato a Ca’ Corner stabilisce quella che sarà una modalità di gestione degli “Alert” che giungeranno dai portali alla Sala Operativa della Questura e alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Venezia nel rispetto del Piano Coordinato di Controllo del Territorio e delle competenze specifiche dei Corpi o dei Servizi di Polizia Locale e disciplina esclusivamente le modalità operative e di gestione del sistema di lettura targhe e videosorveglianza di proprietà della Città Metropolitana di Venezia e del Comune di Venezia.
“Il protocollo di oggi si iscrive nel quadro di quella politica che da anni il Ministero dell’Interno persegue per il presidio delle aree urbane e di quelle periferiche e di provincia – ha aggiunto il Prefetto Zappalorto - Questo è un progetto che si caratterizza perché rappresenta una cinturazione di tutta la Città metropolitana di Venezia: la sicurezza non riguarda solo i centri urbani ma tutto il territorio. La funzione dei portali è proprio di avere l’accortezza di chi entra ed esce da “casa”. Ringrazio il Sindaco Brugnaro che è stato il promotore di questo progetto e che l’ha fortemente voluto fino a renderlo operativo con la firma di oggi”.
La raccolta degli “alert” dei portali una volta rilevata un’anomalia giungerà in Questura di Venezia dove è stato installato un server collettore, finalizzato a raccogliere le informazioni connesse ai transiti rilevati dai sistemi di lettura targhe (n. targa, orario, luogo, etc.) e smistata alla centrale della Polizia Locale del Tronchetto e al comando dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che, in base al caso in questione, potranno far intervenire le pattuglie sul territorio.
Le informazioni relative ai transiti sono registrate e, in tempo reale, riversate sul sistema SCNTT del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, attraverso un collegamento telematico tra il server collettore e l’SCNTT.
Le telecamere, inoltre, sono dotate di un sensore dedicato alla misurazione del livello di PM10 presente nell’area. Il Protocollo di intesa avrà durata di 20 anni.