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IL CONSIGLIO ADOTTA IL PIANO STRATEGICO METROPOLITANO TRIENNALE

Data: 
23/07/2018 - 18:00
Il Psm sarà pubblicato sul sito internet della Città metropolitana, dove verrà attivato un Forum permanente per ricevere osservazioni, integrazioni e proposte

Il Consiglio della Città metropolitana di Venezia ha adottato lunedì 23 luglio a Ca’ Corner il primo Piano Strategico Metropolitano (Psm) triennale come principale strumento di pianificazione generale dello sviluppo socio-economico del proprio territorio, riconosciuto, esclusivamente agli enti metropolitani, dalla legge di riforma n. 56/2014, c.d. “legge Delrio”.

Il Piano è stato redatto dagli uffici e servizi metropolitani, sulla base degli indirizzi dettati dal Sindaco Luigi Brugnaro e dai consiglieri metropolitani, a seguito di un attento percorso di ascolto del territorio e delle principali rappresentanze istituzionali, che si è articolato in più riunioni, incontri e confronti, a partire dal 2016, subito dopo l’insediamento della prima amministrazione metropolitana e l’approvazione dello Statuto dell’Ente.

 

Il PSM è il frutto di un patto tra amministratori pubblici, organizzazioni private, realtà del sociale e del volontariato, associazioni sportive e culturali, soggetti economici, corpi intermedi e semplici cittadini che hanno scelto di condividere delle responsabilità comuni per realizzare un percorso secondo, ciascuno, le proprie esigenze di sviluppo.

“Il Piano Strategico Metropolitano è frutto dell’idea di lavorare assieme,  senza una parte politica che prevale e quindi sempre molto aperto ai cambiamenti – ha detto nel suo intervento il sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro -. Viviamolo come un momento di particolare chiarezza del nostro territorio. Anche se il processo per la definitiva approvazione del Piano strategico deve ancora concludersi, ritengo già conseguito un importante risultato: il documento è la perfetta sintesi di una nuova politica di coesione e condivisione, una comune visione di sviluppo del territorio, una comunione di intenti su progetti e cose da fare, invece che terreno di scontro tra ideologie contrapposte. Sono sicuro che alla risposta delle amministrazioni locali, che si sono spontaneamente aggregate in zone ed hanno, senza riserve, partecipato ed orientato il processo di redazione del Piano, valorizzando le proprie identità, vocazioni ed interessi, seguirà quella dei principali portatori di interesse del territorio, (università, aziende di servizi pubblici e di interesse pubblico, grandi imprese, ma anche associazioni e categorie di cittadini organizzati, senza alcuna preclusione), ai quali offriremo attraverso la pubblicazione del Piano e l’attivazione di un forum permanente, ampi spazi di confronto ed interazione, in un continuo processo di reciproco arricchimento”.

 

Il documento adottato, sostanzialmente, si compone di una approfondita analisi del contesto economico, sociale, infrastrutturale ed istituzionale dell’area metropolitana con tre strategie generali di sviluppo:

1.      Identità;

2.      Sviluppo;

3.      Resilienza;

e di tredici linee di programma settoriali realizzative delle suddette strategie generali e pertanto strettamente interdipendenti tra loro:

-        linea 1: una nuova organizzazione;

-        linea 2: oltre i confini metropolitani;

-        linea 3: comunicazione e partecipazione;

-        linea 4: reti di sussidiarietà;

-        linea 5: pianificazione territoriale;

-        linea 6: infrastrutture e servizi in rete;

-        linea 7: salvaguardia e qualità dell’ambiente;

-        linea 8: informatizzazione e digitalizzazione;

-        linea 9: sviluppo economico;

-        linea 10: sicurezza del territorio e dei cittadini;

-        linea 11: promozione del territorio: turismo, cultura e sport;

-        linea 12: coesione ed inclusione sociale;

-        linea 13: istruzione, formazione professionale e lavoro.

Il Piano strategico adottato è arricchito dal contributo dei territori metropolitani, organizzatisi nelle seguenti zone, contraddistinte da caratteristiche di omogeneità ed identitarie, le cui proposte, formulate dai Sindaci dei rispettivi comuni, sono state, in buona sostanza, accolte con favore ed integrate nel documento:

-        Zona della Venezia orientale;

-        Zona della Riviera del Brenta;

-        Zona del Miranese e Marcon;

-        Zona sud, comprendente i comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona.

 

“La costituzione della Città Metropolitana, tra gli altri benefici, ha costretto a ragionare insieme gli attori istituzionali del territorio, sotto un’unica guida quale è appunto l’identificazione del sindaco Metropolitano con il sindaco della Città di Venezia e quindi un effetto straordinariamente positivo – ha aggiunto Saverio Centenaro,  presidente della I Commissione nel suo intervento in Consiglio -  Il fattore vincente è stata la volontà politica del sindaco Brugnaro di avere un tavolo unitario di lavoro che ha messo insieme tutti i singoli aspetti positivi dando un quadro di insieme unitario con progettualità comuni. Questa è la via maestra della strategia comune, del lavorare insieme, che permette di dare un progetto vero e autorevole ai nostri cittadini e a tutte le Istituzioni e che ci permette come territorio di contare sui tavoli regionali e nazionali. Mentre prima l’attenzione era rivolta prevalentemente alla Città di Venezia, ora c’è una “forza” di condizionamento che è data dall’intero territorio della Città metropolitana”.    

 

Road map

L’adozione del documento costituisce una prima importante tappa del processo di redazione del Piano strategico previsto dallo Statuto metropolitano, che prevede tuttavia ancora altri importanti passaggi riassunti in quella che è stata definita una “road map”:

-        Il Psm sarà pubblicato sul sito internet della Città metropolitana, dove verrà attivato, con modalità elettroniche, un apposito Forum permanente per ricevere le osservazioni, integrazioni e proposte da parte dei rappresentanti della società civile, delle categorie, degli ordini professionali e dei sindacati e dei principali portatori di interessi del territorio;

-        il documento adottato, con le osservazioni ed integrazioni nel frattempo pervenute, sarà quindi sottoposto al parere della Conferenza dei Sindaci dei 44 comuni

-        tenuto conto del parere della Conferenza dei Sindaci, il Piano sarà nuovamente sottoposto al Consiglio metropolitano per la sua definitiva approvazione;

-        infine, il Piano verrà attuato attraverso i progetti e gli interventi realizzativi delle strategie generali e delle linee programmatiche settoriali, che potranno essere presentati da tutti gli attori del territorio, sia istituzionali che attraverso le formula della partnership pubblico/privato.

Il Piano strategico è documento di indirizzi generali, senza alcuna costrizione nei confronti degli altri attori istituzionali presenti nel territorio; in attesa comunque che il legislatore ne focalizzi con più precisione la valenza, è stato configurato già dallo Statuto metropolitano quale strumento ad adesione volontaria ed aggregativo attorno ad una idea generale di fondo: l’enorme valore attrattivo di Venezia va diffuso nei territori circostanti, che, allo stesso tempo ne raccolgono e ne implementano le infinite potenzialità.

Termini come “Città sostenibile”, “città verde”, “eco città” e “Smart City o “Wise City” (Città Saggia) sono sempre più utilizzati tra urbanisti, professionisti, architetti, pianificatori e politici. L’obiettivo del Psm è abbracciare nuovi modelli e approcci che aiutino a progettare politiche urbane finalizzate a contrastare le sfide attuali, come il degrado ambientale, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione di massa, la migrazione e la quarta rivoluzione industriale. Nel Psm questi obiettivi generano anche una visione politica a lungo termine trasversale ai governi e alle amministrazioni di parte. 

Da smart a wise city. Il termine wise-saggio sta a dimostrare che l’orizzonte temporale di riferimento è ampio: una città wise-saggia sa sfruttare le enormi quantità di dati generati dai dispositivi di oggi (la parte smart) per guidare a lungo termine il pensiero, la pianificazione e l’attività. Una delle grandi sfide che si pone il Psm per le amministrazioni locali è quella di progettare un modello urbano che sia centrato sulla persona, con il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, compresa la loro felicità e il benessere soggettivo.

Ecco, dunque, il perché è necessario un percorso anche di progettazione e condivisione, che ha nella Città metropolitana il principale regista, che deve definire la strategia futura dello sviluppo del territorio avendo come punto fermo la visione di un’area vasta in grado di portare crescita, benessere, migliori condizioni di vita per tutti, quindi uno strumento al servizio degli oltre 800mila abitanti del territorio metropolitano di Venezia, ma con l'intento di essere aperto a tutte le realtà amministrative limitrofe.

Il Psm, inoltre, è stato pensato e costruito per affiancare e sostenere le realtà economiche territoriali nella ricerca costante dello, sviluppo con la prospettiva di migliorare la vita non solo della generazione attuale ma anche di quelle future. Nella sua concezione e nel suo sviluppo il piano si basa, infine, molto sulla creazione della collaborazione tra istituzioni e sulla partnership pubblico-privato con le categorie produttive, a partire da Camera di Commercio, associazioni datoriali e sindacali, Fondazioni, Centri studi.

 

“Il Piano strategico metropolitano di Venezia è l’ideale paradigma dell’intuizione che, sin dall’inizio, ha contraddistinto la mia azione amministrativa, sia come Sindaco del Comune capoluogo che come Sindaco metropolitano – ha concluso Brugnaro- assieme, uniti e con umiltà, è possibile riportare l’intero territorio delle Venezie all’importanza e centralità nazionale ed internazionale che merita e che le spetta”.

 

L’adozione del Piano, alla luce del percorso seguente il referendum del 22 ottobre 2017 sull'autonomia, sarà anche occasione per rivendicare con più forza dalla Regione e dal Governo, in termini propositivi ed in applicazione dei principi di leale collaborazione, sussidiarietà ed adeguatezza, spazi e momenti di autodeterminazione attraverso l’attribuzione di appropriate funzioni e sufficienti risorse, al fine di mettere in condizione il nuovo Ente metropolitano di svolgere appieno il ruolo che la riforma degli enti di area vasta ed il rango costituzionale gli hanno assegnato.

Con l'adozione per Piano Strategico, come previsto dallo Statuto, inizia adesso la prima fase di ascolto e confronto con il territorio: per questo sarà possibile registrarsi sul sito www.cittametropolitana.ve.it per accedere alla piattaforma web predisposta. Qui con modalità elettroniche, si entra in un apposito Forum permanente riservato nel quale i rappresentanti della società civile, delle categorie, degli ordini professionali e di sindacati oltre ai principali attori di interessi del territorio che chiameremo stakeholder, potranno inviare le loro osservazioni, integrazioni e proposte.

 

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