La Città metropolitana di Venezia, prima in Italia, ha adottato il piano di gestione del rischio che valuta la presenza di alberi lungo le strade di propria competenza.
“Abbiamo deciso di dotarci di questo strumento innovativo con l’obiettivo di ottimizzare la gestione del patrimonio e ridurre i rischi per i cittadini – spiega il delegato del Sindaco metropolitano all'ambiente Valerio Zoggia - Si tratta di un ulteriore passo nell’ottimizzazione delle risorse che prosegue il percorso avviato negli anni scorsi con il censimento fitosanitario delle piante lungo le strade di propria competenza affiancato dal costante aggiornamento e monitoraggio delle piante”.
Il piano di valutazione e gestione dei rischi è stato sviluppato secondo quanto definito dalle norme UNI 31010 (valutazione del rischio) e UNI 31000/2018 (gestione del rischio) e si articola e caratterizza rispetto al contesto specifico del patrimonio arboreo, tenendo conto di quanto già messo in atto dalla Città metropolitana di Venezia.
“Il patrimonio arboreo censito lungo le strade di competenza della Città metropolitana ammonta a circa 11.000 piante: in maggioranza Platani (75% del popolamento) pioppi, Pini (Pinus pinea), tigli e specie in misura minore - precisa il delegato Saverio Centenaro - Secondo le indicazioni del Sindaco Luigi Brugnaro, ogni pianta è stata georeferenziata, individuata con un codice unico e sottoposta a rilievo fitosanitario. Questo strumento ci consente di individuare le criticità presenti o potenziali rispetto alla sicurezza pubblica riducendo il rischio che gli alberi possano provocare danni a cose e persone. Oltre a questo potremo anche programmare azioni prioritarie rispetto alla sicurezza in rispetto all’ampiezza del patrimonio arboreo. Mantenere in sicurezza le strade provinciali è una priorità per questo ente, sempre ascoltando il territorio, i comuni e i sindaci e cercando di intervenire per migliorare non solo la fruibilità delle strade, dei ponti e dei cavalcavia ma anche per renderli paesaggisticamente più piacevoli”.
Grazie al piano di gestione, infatti, si potrà ottimizzare l’uso delle risorse tutelando la Pubblica Amministrazione e i cittadini intervenendo nelle situazioni effettivamente di rischio e individuare azioni puntuali finalizzate a migliorare il livello di sicurezza dell’ambito delle strade provinciali oltre che a provvedere ad una gestione facilitata delle eventuali urgenze e delle emergenze.
Il pericolo ed il rischio sono stati stabiliti secondo un metodo precodificato valutando sul campo per ogni singola pianta l’indice di pericolosità sulla base dei seguenti parametri patologie, microclima, presenza di scavi, condizioni fisiche e chimiche del terreno, in rapporto allo sviluppo delle piante, pericoli particolari e la specie di pianta e tenendo conto della probabilità del danno sulla base della frequentazione del sito (analisi dei dati di traffico, tipologia della strada presenza di fermate trasporto pubblico locale) modalità di frequentazione e vulnerabilità (sensibilità del bersaglio valore del bersaglio). Ogni albero, quindi, presenta un indice di pericolosità che consentiranno di individuare una gradualità della gravità dei rischi, che consentirà di organizzare in funzione delle risorse e delle volontà la gestione dei rischi centrando con la giusta priorità l’efficacia delle risorse disponibili. Per ogni abbattimento che dovrà essere effettuato nei tratti di strade provinciali è previsto, naturalmente, un piano di reinnesto.
Gli interventi avviati e in corso riguardano:
S.P. n. 59 in Comune di San Stino di Livenza
S.P. n. 60 in Comune di San Stino di Livenza e Annone Veneto
S.P. n. 42 da Lugugnana in Comune di Portogruaro a Ponte Capitello in Comune di Eraclea
S.P. n. 42 dal tratto tra la rotatoria Picchi e il ponte sul Piave in Comune di Jesolo
S.P. n. 58 in Comune di Ceggia da passaggio livello al confine con la Provincia di Treviso.
S.P. n. 07 in Comune di Cona nel territorio sud della Città metropolitana