Data:
21/12/2018 - 15:15
Il documento, frutto di un anno e mezzo di lavoro, è composto da una approfondita analisi del contesto economico, sociale, infrastrutturale ed istituzionale dell’area metropolitana
Il Consiglio della Città metropolitana di Venezia presieduto dal Sindaco Luigi Brugnaro ha approvato oggi a Ca’ Corner con voto all’unanimità, prima con il parere favorevole da parte della Conferenza Metropolitana dei Sindaci quindi con il voto dei consiglieri metropolitani, il Piano Strategico Metropolitano (Psm) dando vita al principale strumento di pianificazione generale dello sviluppo socio-economico del territorio metropolitano.
Il documento, frutto di un anno e mezzo di lavoro, è composto una approfondita analisi del contesto economico, sociale, infrastrutturale ed istituzionale dell’area metropolitana, di tre strategie generali di sviluppo, che riflettono i concetti chiave di Identità, Sviluppo e Resilienza e di 13 linee di programma settoriali. Il Capitolo 7 è stato dedicato al contributo dei territori metropolitani, le cui proposte, formulate dai Sindaci dei rispettivi comuni, sono state accolte ed integrate nel documento come rappresentative della Zona della Venezia orientale, la Riviera del Brenta, il Miranese e la Sona Sud, comprendente i comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona.
Il Psm era stato prima adottato dal Consiglio metropolitano il 23 luglio e, in seguito, si è svolta una seconda fase di raccolta di osservazioni degli stakeholder del territorio che attraverso un forum e alcuni incontri hanno presentato una serie di interventi e idee: 22 i soggetti che hanno fatto pervenire il loro contributo, 24 le osservazioni e le proposte giunte, 16 gli incontri di approfondimento, sia a livello tecnico che istituzionale che sono stati realizzati.
Rispetto al documento adottato il luglio scorso dal Consiglio metropolitano il documento offre due ulteriori capitoli:
- Il Capitolo 8, dove vengono richiamati ed analizzati i contributi offerti dai vari stakeholders, in buona parte condivisivi delle strategie adottate, ricchi di elementi conoscitivi, approfondimenti e spunti espressamente richiamati per integrarlo in via interpretativa, con modalità analoghe a quelle utilizzate per il recepimento del contributo dei comuni di cui al capitolo 7 del Piano adottato.
- Il Capitolo 9, dedicato al monitoraggio ed al controllo, che esplicita la gestione del Piano successivamente alla sua prima approvazione quale processo continuo di elaborazione del documento per le annualità successive.
“Il Piano strategico è un documento di indirizzi generali, senza alcuna costrizione nei confronti degli altri attori istituzionali presenti nel territorio – ha spiegato il Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro -. Nella nostra concezione le città, sempre più sostenibili, non devono solo essere smart (intelligenti), ma wise (sagge), ovvero capaci non solo di gestire i dati dell’attualità, ma avere una visione capace di contrastare le sfide attuali, come i cambiamenti climatici e la quarta rivoluzione industriale, attraverso una visione politica – e non partitica - a lungo termine, trasversale ai governi e alle amministrazioni. Spero che il Piano sia anche occasione per mobilitare tutti gli attori metropolitani ad una azione di sensibilizzazione verso la Regione ed il Governo, che dovranno essere sollecitati, in termini propositivi ed in applicazione dei principi di leale collaborazione, sussidiarietà ed adeguatezza, ad attribuire spazi e momenti di autodeterminazione attraverso il conferimento di appropriate funzioni, a cominciare da quella urbanistica, attualmente sospesa proprio dalla Regione, e sufficienti risorse, al fine di mettere in condizione questo nostro nuovo ente di svolgere appieno il ruolo che la riforma degli enti di area vasta ed il rango costituzionale gli hanno assegnato”.
Alla fase attuativa del Piano strategico spetterà, ora, la validazione dei relativi progetti ed interventi realizzativi delle idee progettuali raccolte che saranno curati dall’Ufficio tecnico di Piano e dalla Cabina di Regia e la misura del loro eventuale co-finanziamento pubblico attraverso l’inserimento nei DUP dei soggetti istituzionali interessati.
Per valorizzare al massimo la fase di monitoraggio e aggiornamento del documento in questione saranno messi a sistema sia la zonizzazione territoriale che il forum, rispettivamente utilizzati per raccogliere le osservazioni dei Comuni (riportate al Capitolo 7) e degli stakeholder (riportate al Capitolo 8) nella fase precedente l’approvazione definitiva del Piano. Monitoraggio e aggiornamento diventano quindi il vero motore di elaborazione del Piano per le annualità successive, di cui i procedimenti di adozione ed approvazione costituiranno solo la fase formale e conclusiva.
“Abbiamo voluto che un documento di tale valenza come il Piano Strategico vedesse coinvolti non solo le parti delle Istituzioni, ma anche l’intero territorio nelle sue varie rappresentanze – ha quindi aggiunto il consigliere delegato Saverio Centenaro che ha lavorato nella cabina di regia - La politica e le istituzioni devono essere momento di sintesi dei vari interessi e articolazioni della nostra società, trovando delle adeguate mediazioni laddove possano essere in contrasto tra loro. Il piano è delle nostre Città, il piano è della città metropolitana, il piano è del territorio. Venezia non più matrigna ma territorio metropolitano di Venezia Territorio Metropolitano di Venezia capoluogo del Veneto. Fattore vincente è stata la volontà politica del Sindaco Brugnaro di avere un tavolo unitario di lavoro che ha messo insieme tutti i singoli aspetti positivi dando un quadro di insieme unitario con progettualità comuni. Abbiamo costruito una cornice che era necessaria, ora dobbiamo fare il quadro; se continuiamo così, tutti assieme, riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati".
Le linee strategiche del Piano Strategico si rivolgono anche alle imprese, non solo locali, ma nazionali e internazionali, agli operatori e agli investitori stranieri, ricercando rapporti di collaborazione e prospettive di vantaggiosa cooperazione.
Il Sindaco Brugnaro a margine dell’approvazione degli aggiornamenti del Dup (Documento unico di programmazione) e del bilancio di previsione già presentato nell’ultima seduta ha quindi aggiunto. “I risultati di questi primi tre anni sono positivi: oltre ad avere il bilancio migliore tra tutte le Città Metropolitane d’Italia, Venezia ha migliorato di 9 posizioni da 43 a 34, la posizione sulla qualità della vita del Sole 24 ore, ma soprattutto è la seconda città, dopo Bolzano, per il più basso tasso di disoccupazione giovanile (dati ISTAT) ed è la prima città metropolitana in Italia per raccolta differenziata (dati ISPRA). Continuiamo ad essere una delle aree metropolitane più competitive d’Europa e del mondo, come ha sempre sostenuto l’OCSE. Ecco perché il Piano Strategico è stato pensato e costruito per affiancare e sostenere le realtà economiche territoriali nella ricerca costante dello sviluppo con la prospettiva di migliorare la vita non solo della generazione attuale ma anche di quelle future. Porto Marghera, cuore produttivo del Nord-Est, ha visto aumentare dal 2015 ad oggi, di 1.000 unità gli occupati. Dati incoraggianti che dimostrano un cambio di rotta. Grazie, dunque, a tutti coloro che hanno lavorato in questi anni per raggiungere questi risultati che ci fanno essere la Città metropolitana italiana con il miglior bilancio in assoluto”.