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Formazione: ruolo e funzioni figure di parità

03/12/2015 - 09:15
Un seminario per componenti Cug e personale interno

 

Si è svolto il 2 dicembre 2015, presso il Centro servizi della Città metropolitana (ex Provincia) di Venezia, il seminario dal titolo "Percorsi di parità: opportunità, tutele e distanze da colmare", promosso dall'ufficio per le pari opportunità dell'ente in collaborazione con la Consigliera di parità. L'incontro ha inteso fornire alle persone partecipanti una visione complessiva di alcune figure istituzionali destinate a mettere in pratica, monitorare e diffondere le pratiche di pari opportunità tra uomo e donna negli ambienti di lavoro pubblici e privati, a rimuovere i fattori di discriminazione, a mantenere alta la vigilanza sul rispetto dell'ampia normativa in materia.

 

Corpose le relazioni delle Consigliere di parità regionale Sandra Miotto, e metropolitana Annalisa Vegna, che hanno impegnato il pubblico, formato da personale interno dell'ente e da personale degli enti locali del territorio, per tutta la mattinata. Nel corso degli interventi è stata messa in luce la lunga strada da fare per raggiungere gli obiettivi che le norme indicano. Fra i problemi più spinosi: il differenziale stipendiale tra uomini e donne ancora molto alto, i licenziamenti facili per le donne diventate madri che si consolida con l'alto abbandono del posto di lavoro alla nascita di secondo figlio o figlia. Ampio capitolo è stato riservato anche alla distinzione tra le discriminazioni dirette - quelle che espressamente prevedono trattamento più sfavorevole ad un soggetto in base al sesso - e indirette, le più subdole da rilevare, ossia quei comportamenti o disposizioni che mettono in condizione di svantaggio una persona rispetto ad un'altra per particolari caratteristiche che di norma sono codificate negli stereotipi di genere (es.: chiedere un'altezza media per l'assunzione, senza considerare che l'altezza media delle donne è di norma più bassa di quella degli uomini).

 

Trattando, in particolare, della figura della Consigliera di parità, nominata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali come figura di garanzia, ma anche come pubblico ufficiale, tenuto a denunciare e perseguire casi di discriminazione posti alla sua attenzione, è stata posta "l'amara riflessione" su recenti interventi normativi che hanno azzerato i fondi a disposizione per questa funzione che si esercita all'interno degli enti territoriali e provinciali o metropolitani, ma con competenze estese dal mondo del lavoro pubblico a quello privato.

 

Se questo è il magro orizzonte della Consigliera di parità, ancor più magro potrà apparire quello della Consigliera di fiducia, altra figura istituzionale che agisce soltanto all'interno del comparto degli enti pubblici con il compito di trattare casi di molestie sessuali o mobbing. Per questa funzione gli enti possono esercitare la facoltà di nominarla come consulente esterna, gravando pertanto sui bilanci già compromessi degli enti locali e degli altri enti della pubblica amministrazione, ma incidendo anche pesantemente sulla terzietà di questo soggetto di garanzia e tutela.

 

Ultima figura presa in considerazione, quella collegiale del Comitato Unico di Garanzia, un organismo obbligatoriamente previsto dalla legge all'interno di ogni ente pubblico. Si tratta di un organismo paritetico, con pari presenza di persone designate dall'amministrazione e dalle organizzazioni sindacali presenti nelle stesse, con funzioni consultive, propositive e di verifica su due fronti: da una parte la presenza di fattori di discriminazione a carico del personale dipendente negli accessi al lavoro, alla formazione, alla crescita professionale e alla carriera e, dall'altra, nelle condizioni di lavoro logistiche, relazionali, psicologiche e contrattuali che possano influire sul benessere organizzativo.

 

L'incontro, introdotto dalla dirigente Gloria Vidali, ha inteso inoltre favorire l'occasione di dialogo fra le amministrazioni pubbliche presenti, con l'obiettivo di poter condividere percorsi comuni di parità e conoscenze. 

 

Per saperne di più visita il sito delle pari opportunità.